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Claude Almansi

Pinocchio nella rete - Pinocchio on the Net - Pinocchio sur le Net - 0 views

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    "Pinocchio ed il web 2.0, il software ed i servizi online gratuiti" Iniziativa di Riccardo Rivarola
Claude Almansi

Pinocchio nella rete - YouTube - canale YouTube - 1 views

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    "Uploaded videos 1-10 of 200 "
Claude Almansi

Pinocchio nella rete - Google sites - inglese - 0 views

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    "Welcome!!! Through these pages you can enter into our Project. The aims of this project are: to improve the use, discover and disseminate the Web 2.0, open source software and ITC in all kind of schools. Sharing documents by Web2.0 tools Showing the importance to work with different country and different student ages Use teaching strategies like active learning, contextualized knowledge, cognitive and cooperative learning. Using virtual world as educational tool Creating free courses for teacher that want improve their ITC competences I, Riccardo Rivarola, am the data processing responsible, Claudio Filosi is the didactic/pedagogical responsible. Prof. Riccardo Rivarola WARNING! All videos that are not manufactured by us have been chosen with great care but we can not hold accountable if you connect the same to other movies, maybe not education and / or not suitable for minors!"
Claude Almansi

form@re (da verificare fine marzo 2013) - 0 views

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    "Form@re diventa un Open Journal Avvertiamo i gentili lettori che con il nuovo anno l'Open Journal Form@re termina le proprie pubblicazioni con le Edizioni Erickson e continuerà a uscire per la FUP - Firenze University Press, l'editore dell'Università degli Studi di Firenze. La rivista si propone di continuare il percorso già intrapreso dodici anni fa con le Edizioni Erickson in un contesto universitario, nell'ottica di una ulteriore integrazione con gli orientamenti internazionali che caratterizzano ormai la cultura degli Open Educational Journal. Si invitano i lettori interessati a rimanere aggiornati sulle prossime uscite e novità editoriali di Form@re attraverso la newsletter a compilare il form che si trova a questo indirizzo: http://tinyurl.com/FormareOpenJournal Il Direttore scientifico e le Edizioni Erickson ringraziano i lettori per aver creduto e sostenuto in questi anni una iniziativa editoriale che è nata con lo scopo di mettere a disposizione delle comunità di insegnanti e formatori un significativo archivio di ricerche, esperienze e riflessioni educative, che spaziano ormai dalle tecnologie alle metodologie, alle didattiche disciplinari, alla formazione professionale. La nuova edizione di Form@re, con i cambiamenti introdotti anche nella struttura scientifica e gestionale, sarà raggiungibile, a partire da marzo 2013, al seguente indirizzo internet: http://www.fupress.com/formare Il Direttore scientifico Antonio Calvani e la Redazione delle Edizioni Erickson" Via https://delicious.com/lapizz964
tiziwuwei

Un altro blog per ltis13 - 1 views

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    Per la didattica della Storia e filosofia. Scuola secondaria.
tiziwuwei

Congedo Straordinario,un altro blog per cMOOC ltis13 - 2 views

http://tiziana-iamdumdum.blogspot.it/p/m.html

#ltis13 web20 filosofiaweb didatticastoria

started by tiziwuwei on 19 May 13 no follow-up yet
Francesco Valotto

SusyDiario: tutto un altro modo di fare scuola! - 2 views

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    Piattaforma didattica interattiva online per la scuola primaria
fabrizio bartoli

Messing with Maps in Popcorn - 1 views

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    Messing with Maps in Popcorn un videclip di esempio di videomix creato giostrando sui possibili mix di map tools e similaria, immagini, video e altre risorse multimediali. Il mixer è il freetool PopCorn di mozilla, parte della suite di Webmaker. http://blog.mozilla.org/popcorn/feed
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    a proposito di Rss (è la mia fissa..) ho aggiunto feed per ricavare il feed del blog di popcorn, stavolta (miracle) accettato da e inserito su feedreader, ho copiato 'paro paro' (come dicono i siculi) l'url del feed e incollato sul post fatto (e condiviso su diigo group) sul blog di wordpress. Non so se sarò utile a qualcuno comunque è stato bello fare il tutto da me. thanks
Luisella Mori

Sottotitoliamo assieme? - #ltis13 - 5 views

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    Ciao Claude, mi sono iscritta ad Amara e ho iniziato a sottotitolare il tutorial Diigo. Se qualcuno vuole unirsi e continuare… Io ora devo fare altre cose (preparare e correggere compiti… ahimé), quindi faccio una pausa. Grazie per il post, davvero interessante e esaustivo, me lo studierò! Il video è qui: http://www.amara.org/en/videos/EfplCifDOjln/info/social-bookmarking-making-the-web-work-for-you/
  • ...1 more comment...
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    Prova di bookmarking da smart phone
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    proposta per gli addetti di inglese l2 perchè non sottotitolare in inglese allora, ma sarebbe un lavoraccio e dove la mettiamo la listening se concentriamo il focus sui sottotitoli? La vedo bene come attività per gli studenti, per l'uso veicolare della lingua, o come facility per i docenti, per i tanti tutorials in inglese presenti sul web, ma non so se sarebbe più economico come tempo fare direttamente un tutorial in italiano...
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    Non ho capito Fabrizio, cosa intendi? Penso che le attività di sottotitolazione possano avere fini diversi. Se il fine è l'accessibilità, allora è importante partire dalla sottotilazione nella stessa lingua del video, e poi aggiungere traduzioni in altre lingue. Se si fa fare agli studenti nell'ambito della L2, sottotitolare nella stessa lingua può essere un'ottima attività per migliorare le competenze di listening, secondo me.
Giuliana Finotello

Se la classe fa blog | donnatecno - 5 views

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    Nell'articolo è inserito il link di una tesi di laurea in cui si racconta un'esperienza didattica utilizzando il blog di classe.
sabinaminuto

Emergenza educativa e nuove tecnologie. Stimoli per una riconsiderazione della questione, - 6 views

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    "Emergenza educativa enuove tecnologie. Stimoli per unariconsiderazione della questione GIOVANNI MARCONATO 1 Internet e le nuove forme di comunicazione stanno portando radicali cambiamenti nella vita pratica di ognuno di noi. Questi mutamenti possonoprodurre, spesso, reazioni diverse in base alla realtà anagrafica delle persone,tanto da rendere appropriata l'espressione "nativi digitali", per coloro che sono nati nell'era tecnologica, da contrapporre ai cosiddetti "immigrati tecnologici", espressione riferita a coloro che sono entrati in questa epoca provenendo "da altrove" e con un piede radicato nel passato. Il contributoofferto dal presente lavoro diviene importante non solo ai fini di comprendere le differenze e le difficoltà di comunicazione e di linguaggio fra allievi e insegnanti-formatori, ma soprattutto per indicare una via per arginare l'emergenza educativa che si sta costantemente espandendo. Il suddettopercorso non può che passare per un uso significativo e responsabile di Internet, delle tecnologie digitali e più in generale dei nuovi mass media. 25 ANNI DELLA RIVISTA 22 sformata significativamente, ci viene facile dare una spiegazione ai compor-tamenti "tecnologici" dei bambini, dei pre-adolescenti e degli adolescentiche sono nati trovando le tecnologie, Internet e telefonini come presenzanormale e naturale nei propri luoghi di vita ed incorporandoli spontanea-mente, con estrema naturalezza, nelle pratiche personali e sociali. Nessunaabitudine (individuale e sociale) pre-tecnologica può determinare e model-lare il loro modo di interagire con la realtà e nulla è di ostacolo all'inven-zione di stili e pratiche di relazione del tutto nuove e determinate solo dallefunzionalità e dalle affordance presenti nei nuovi strumenti. Nessun mecca-nismo di transfer negativo ha impedito l'esercizio creativo (agito più spessonella dimensione sociale e collaborativa, che in quella individuale) di deter-minare nuovi modi di agire e,
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    Tra le molte riflessioni che l'articolo di Marconato apre ne posso scegliere, per ora, un paio: 1) è corretto porre la questione in termini di "nativi digitali"? 2) E' soltanto, o principalmente, l'approccio verso le tecnologie digitali a creare un divario fra ragazzi e insegnanti? Riguardo alla prima domanda ho notato come atteggiamenti (e attitudini) simili a quelli dei ragazzi nei confronti di internet ce l'hanno anche tanti adulti, specialmente se di bassa istruzione. Questo mi fa pensare che la frequentazione assidua, soprattutto, di social networks dipenda essenzialmente dall'avere poche difese contro l'accettazione passiva di mode e modelli di consumo. Infatti, da quello che ho potuto vedere, sono pochi i ragazzi che possiedono "vere" competenze informatiche e, in genere, quelli che le possiedono, spesso, le condividono con almeno un genitore. Di positivo c'è l'apprendimento intuitivo e condiviso degli strumenti per navigare e comunicare in internet, ma anche quello non mi sembra "generazionale": è tipico anche di molti adulti, soprattutto se non hanno subito il condizionamento del cosiddetto "metodo di studio". Per l'apprendimento non serve la fatica ma l'interesse. Alla seconda domanda ha risposto già, in modo articolato, Marconato: i gap generazionali ci sono sempre stati. Inoltre, nel "villaggio globale" non c'è solo una cultura globale e condivisa; anzi, di condiviso c'è poco. Sta all'insegnante avere un'apertura verso l'altro, tale da non dare per scontato che egli possieda conoscenze prestabilite alle quali collegarsi. Spesso è già un errore considerare che un alunno possieda quelle certificate nei precedenti anni di scuola. Tra l'altro, se egli ha molte curiosità e interessi, e questi internet aiuta decisamente a soddisfarli, ma le sue informazioni divergono da quelle possedute dall'insegnante, per i prof più tradizionalisti è anche peggio, ma era così anche
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